Lungi dal voler commentare il verso più citato e studiato della drammaturgia mondiale, diventa inevitabile richiamarlo all’attenzione nei momenti in cui ci si interroga sul senso della vita.
Credere o non credere, avere fede o non averne non tolgono nulla al fatto che, prima o poi, tutti ci troviamo di fronte e a volte inaspettatamente alla grande domanda.
La risposta riposa nel silenzio della nostra anima ma già da una prima modesta riflessione, pur non potendo rispondere a un quesito che investe l’immensità, e scendendo nella quotidianità fatta di infiniti piccoli problemi, arriva semplice la constatazione che tutti, in tanti diversi modi, abbiamo l’opportunità, come esseri umani, di operare nella realtà. E questa opportunità deve essere colta.
Abbiamo l’opportunità di risolvere problemi, sciogliere nodi e soprattutto di intensificare in noi la presenza di energia positiva.
Essere o non essere? Questo è il problema … E questa è la risposta. http://www.ilpoteredellaparola.com
Scrivere scrivere scrivere e sempre scrivere.
Ho cominciato da piccolissima, guidata dalla fantasia che respirava la vita intorno a me e la restituiva cambiata, a volte più bella, altre più drammatica.
Imparavo che potevo creare tutto un mondo, conosciuto solo da me, plasmandolo come fa lo scultore con la creta, per condividerlo con gli altri.
Era necessario però un compromesso, fra il desiderio di raccontare una certa storia e l’accettazione della storia che voleva essere raccontata, spesso molto diversa dalla prima.
Ascoltavo i personaggi, le atmosfere, le profondità, le negazioni e le asserzioni.
Imparavo ancora, nel passaggio dalla fantasia della narrativa alla realtà della vita a cogliere i fatti del mondo osservandoli da diversi punti di vista, senza più abbellire o drammatizzare, ma solo per mettere in luce quel qualcosa di vero e autentico che si nasconde nella normalità che sfuggiamo, per capire quanto invece sia straordinaria.
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