La solitudine, il buio, il silenzio. Nessun altro se non sé stesso in cui cercare conforto e risposte.
Escluso il diario di bordo e i manuali tecnici per il funzionamento di qualsiasi impianto, l’assenza pervade ogni anfratto e accoglie ogni respiro.

Ma cosa è successo ad Aykors Crumb, protagonista coraggioso ma spaventato, che si sveglia privo di memoria e completamente solo, dopo essere stato in ibernazione per centoventiquattro anni in una capsula dell’astronave Pequod III, persa nello spazio inesplorato e sconosciuto?
Il lettore lo scoprirà insieme al protagonista, seguendolo nella sua ricerca della verità che appare, a mano a mano che brandelli di ricordi si ricompongono in uno schema decifrabile, svelando una realtà sempre più inquietante.
Alla tragedia vissuta dall’intero equipaggio si accompagna un’importante e tenerissima storia d’amore che sarà salvifica per A. Crumb, e lo sarà in tutti i sensi. E come spesso accade, al dolore si affianca la gioia, e l’uno si perde e si trasforma nell’altro.
L’opera di Stefano Bidetti, OBLIO, è fedele al canone di verità simbolica espressa dal romanzo di fantascienza, e mette in luce gli effetti delle piccole e mediocri, ma tenaci e irresponsabili ambizioni umane che muovono cause senza saperle controllare e che rendono vittime gli stessi sprovveduti artefici.
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