Adamo & Eva raccontati da Mark Twain

Femminista ante litteram? Democratico ante litteram?
Il Diario di Adamo ed Eva, pubblicato integralmente negli U.S.A. solo nel 1995, venne scritto su richiesta nel 1883 per pubblicizzare le bellezze naturali delle Cascate del Niagara con lo scopo di incrementare il turismo e l’economia della zona.
La piega che prese poi l’ispirazione fu di altra natura, perché per l’autore pensare il Paradiso Terrestre senza Adamo ed Eva era inconcepibile. I protagonisti erano loro.
La formazione e la mentalità dello scrittore desacralizzarono la colpevolezza dei primi amanti e puntando sull’ironia della relazione ricavò, dall’osservazione del maschio e della donna tipici della giovane nazione americana, differenze nette e precise.

Per lui il mondo è così com’è, e non c’è niente da discutere.
Per lei è una meraviglia continua.
Lui pensa a costruire cose utili.
Lei si incanta per ogni scoperta.
Lui non perde tempo.
Lei si commuove.
Lui non ha bisogno di nessuno.
Lei ama la compagnia e vorrebbe avere braccia più grandi per accogliere tutti.
Lui conquista ogni spazio.
Lei fa spazio ad ogni cosa.
Lui cerca di liberarsi di lei.
Lei vuole aiutarlo.

Emile-Friant-Les-amoureux-1888
Les amoureux, Emile Friant, 1888

Se si leggesse il diario senza conoscerne l’autore, si penserebbe ad una donna, ma che sia stato un uomo ad accentuare certe caratteristiche maschili e femminili è una bella sorpresa, non per l’illegittimo riconoscimento che uno sia cattivo e l’altra buona, ma perché in questa occasione viene ridiscussa e di conseguenza ribaltata, seppure con bonaria giocosità, la storia psicologica dell’umanità derivata dalla Genesi delle religioni monoteiste. Un aspetto fondamentale della Genesi, per una volta, anche se con la leggerezza e il divertimento della fantasia nella licenza artistica letteraria, viene stravolto e capovolto.
La mela di Eva è solo un dettaglio inserito in un contesto variegato e complesso dove le colpe – e non la colpa – scaturiscono dalla mancanza del sapere e dal non avere, ancora, imparato ad amare.
Qualsiasi donna, leggendo la versione fantastica di Twain, sente sollevarsi dal cuore il peso che le era stato deposto subito, appena nata, e trova finalmente la forza e il coraggio di deviare da sé il dito accusatore.
Lo scorrere dei giorni, raccontato dai due protagonisti, fluisce nell’esperienza che modifica piano piano le cose, avvicinando due nature tanto distanti e tanto indispensabili l’una all’altra.
Lo scopo della vita e la ragione dell’esistenza sono quesiti che albergano a nostra insaputa nell’interiorità di ognuno. In questo caso, l’epilogo svela qualcosa sui due amanti che nessuno aveva mai raccontato: la piena riconciliazione maturata dall’esercizio della convivenza.
La consapevolezza ha cancellato il peccato.
Adamo diventa Uomo.
Eva conquista valore e dignità.

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