Nel 1855 esce il romanzo NORD E SUD della scrittrice inglese Elisabeth Gaskell suscitando tanto scalpore da essere bandito dalle biblioteche. L’autrice, intellettuale progressista, figlia e moglie di ministri del culto degli Unitariani, visse in prima persona molte delle vicende della protagonista Margaret Hale.
Stimata narratrice per le riviste letterarie di Dickens e biografa di Charlotte Brontë, la Gaskell tesse i fili di un romanzo di formazione indirizzato all’affrancamento dalla condizione femminile e dalle rigide divisioni di classe, a cui fa da sfondo la nascita del sindacato durante la seconda rivoluzione industriale. Il titolo, scelto dall’editore, riflette perfettamente tutte le barriere che dividono opposti modi di vivere, di pensare, di percepire il valore delle persone e delle cose nella città e nella campagna, nella tradizione e nell’innovazione, nella moltitudine e nella solitudine, nell’uomo e nella donna.
Se i protagonisti hanno le idee chiare su cui fondare i propri principi, progressivamente imparano a sfidare il pregiudizio, proprio e degli altri, che altro non è che quella visione limitata delle cose, quell’unico punto di vista incapace di abbracciare l’insieme e di trovare nel diverso il complementare con il quale spiegarsi a sé stesso.
Quando finalmente le parti accettano di conoscersi, scoprono di avere molto più cose in comune di quanto non pensassero. Il conflitto si estingue nel confronto leale e si armonizza nella rivoluzione del carattere, libero di aderire alla sua vera personalità.
Non solo moderno ma attuale, non solo coinvolgente ma arguto, stupisce per la capacità di rivelare il chiaroscuro dei personaggi minori, sapendo imprimere la potenza del vissuto nelle esistenze che paiono prive di interesse, nei ruoli interpretati da comparse necessari per riempire la scena dei giorni e mettere in risalto la luce dei protagonisti.
Tutti hanno un cuore afferma l’imprenditore che si è ritrovato nello sguardo dell’operaio, e ci regala, in conclusione, una riflessione preziosa.
Sono giunto alla convinzione che nessuna semplice istituzione, per quanto saggia, e per quanta organizzazione e quanto ordine siano stati necessari, riesca ad amalgamare una classe all’altra come andrebbe fatto, a meno che non elabori dei progetti che portino gli individui delle diverse classi a un reale contatto personale. Questo scambio è proprio il fulcro della vita umana … Un progetto completo risulta come un congegno, apparentemente idoneo a ogni emergenza. Tuttavia gli uomini lo usano come fanno con le macchine, senza capire l’intenso lavorio mentale e la lungimiranza che servono per portarlo a termine. Invece io prenderei un’idea il cui sviluppo necessiterebbe del rapporto personale … E alla fine il desiderio che funzioni bene diventerebbe di tutti, perché tutti hanno fatto la loro parte nella costruzione stessa del progetto; e persino allora sono sicuro che perderebbe la sua vitalità, cesserebbe di esistere, nel momento in cui non verrebbe più portato avanti dall’interesse comune, che immancabilmente conduce la gente a trovare i mezzi e i modi di incontrarsi, a conoscere i rispettivi caratteri e personalità, e anche i cambi di umore e i modi di parlare. Dovremmo capirci meglio gli uni con gli altri, e oserò dire che dovremmo piacerci di più.
NORD E SUD di Elisabeth Gaskell, edito da Jo March