Come nella ricerca della donna perduta, il mito di Venere aiuta a rintracciarne le orme, così nella ricerca dell’uomo perduto, il mito di Marte ci viene in soccorso.
L’aspetto luminoso dell’archetipo, la sua adesione alla figura del cavaliere senza paura e senza macchia, partecipa alla lotta in difesa di cause nobili e giuste, e sa vedere negli indifesi, amici da salvare da destini sfortunati, non indietreggiando mai davanti a nessuna difficoltà perché è onesto e leale e non conosce ostacolo che lo frapponga alla realizzazione dei suoi ideali.

Ci sono sicuramente uomini così, ma non sono la maggioranza, come dovrebbe essere. Perché? Cosa è successo? Cosa ha scoraggiato l’ardore? Dove si è smarrito l’archetipo?
Viene il sospetto, anche qui, che le sue qualità non siano scomparse, ma siano scivolate nel disincanto e nel cinismo incrementati da certi insuccessi – inevitabili nella vita di tutti – ai quali si sia data un’importanza eccessiva, alimentando di conseguenza la facile scelta del paragone e della prevaricazione.
Quanto sarebbe più facile, invece, deporre le armi e tornare ai sogni dell’infanzia che contenevano il seme della piena e soddisfatta realizzazione, rafforzandone l’intensità e la passione per far emergere quella parte oppressa che chiede solo di venire alla luce, poter respirare ed espandersi.
https://elisabettamastrocola.com/2019/11/20/alla-ricerca-della-donna-perduta/
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