Alle difficoltà, alle imposizioni, alla perdita di libertà che accompagnano certi momenti di crisi si può rispondere in tanti modi e la gamma di reazioni alla quale assistiamo, in tempo di Covid-19, è direttamente riflettente della consapevolezza che ognuno di noi ha.
In chi prevale la paura, si riflette un atteggiamento diffidente e sospettoso nei confronti dei propri simili; in chi è rabbioso, vediamo un fastidio che rasenta l’intolleranza verso chi non si comporta come, a proprio parere, si dovrebbe comportare; in chi è impaziente, la ribellione fa vedere carcerieri e ostacoli ovunque.
C’è poi lo sguardo di uno sconosciuto che incontra il tuo sguardo e senza “alcun motivo” nel volto gli si spalanca un sorriso che, inevitabilmente, spalanca un sorriso anche nel tuo viso.
Ritorniamo così ad essere umani e ad avere una voglia di naturale allegria, spontanea come quella dei bambini.
#IOSORRIDODIPIÙ può essere un’idea, un’affermazione che non conosce confini, un’alternativa felice alla domanda: come finirà?
Vogliamo che finisca bene! Intanto però, sorridiamoci di più!
Francesco Guccini ha detto rispondendo ad un’intervista:
“In tempo di guerra la gente aveva una voglia di ballare che faceva luce”
Sorridiamoci e balliamo, cantiamo e studiamo, anche a distanza, e non smettiamo mai di ammirare l’incanto della luce, quando si accende sul volto degli altri.
http://www.ilpoteredellaparola.com