Silvia Vecchini racconta lo scandire dei giorni dilatati dai significati che li accompagnano. Maestra dell’ascolto, dello stupore che gusta il momento, della parola offerta con grazia che entra in punta di piedi nel magico mondo del bambino, in quell’incanto che forse, si vorrebbe sperare, apparterrà pure all’adulto, se non ne avrà dimenticato la freschezza nell’archivio del passato.

Gli avvenimenti, che si fanno grandi fino ad occupare lo spazio del cuore, sono dolci e teneri pur nella caducità di un finale che si ripete ma già con l’intenzione di aprire un altro inizio.
Il sapore della vita è fragrante come il colore che tinge di sensazioni le immagini e spiega meglio e di più il codice che imprime nell’anima la potenza dell’esperienza.
C’è nell’ultimo boccone di calma,
nella scolatura dei giorni
una felicità perfetta:
ancora una settimana di sole
un bagno, un giro scalzo in bicicletta,
l’altalena in piedi –
la scuola è dietro l’angolo
ma ancora non la vedi.
Nell’aria trasparente una luce d’oro:
l’inizio di settembre è zucchero
nel fondo del bicchiere,
dell’estate l’ultimo tesoro.
POESIE DELLA NOTTE, DEL GIORNO, DI OGNI COSA INTORNO, Silvia Vecchini e Marina Marcolin, TOPIPITTORI
Sono parole semplici quelle usate da Silvia Vecchini ma sanno destare un’inestinguibile gioia di vivere.
L’autrice è nella terzina finalista al Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2021 con l’opera PRIMA CHE SIA NOTTE, Bompiani.
© 2021
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