Quel sorriso nascosto nel cuore

 

the flower girl
The flower girl, Charles Cromwell Ingham, The Met Fifth Avenue in Gallery 756

Esiste un sentimento benevolo, un sorriso nascosto nel cuore che non traspare immediatamente in certe persone sensibili, se non quando la nostra attenzione viene attratta da un loro gesto, un cenno delicato ma di acuta intelligenza che ci sorprende e ci stupisce. Solo in quel momento, spesso, ci accorgiamo di una presenza sulla quale avevamo posato uno sfuggevole sguardo rapido e distratto, e in quel preciso istante comprendiamo che c’è qualcosa di più di quel che sembra, qualcosa di imponderabile ma pieno di senso, e un mondo mai contemplato si offre ai nostri occhi.
Nel romanzo PERSUASIONE, Jane Austen descrive, con il genio spirituale che le è naturale, una di quelle figure che sostano ai margini della storia, pronte ad intervenire in appoggio e a favore di personaggi ben più importanti. Se si presentano semplicemente, queste comparse, sono però sempre vestite di una forza silente eppure magistrale, tanto visivamente espressiva da permettere alla protagonista Anne Elliot un’investigazione e un’incursione interiore lucidissime ed estremamente benefiche per il futuro di entrambe le donne.
Nella più modesta e disincantata situazione, rasente la miseria – termine che non indurre l’idea d’infelicità – la signora Smith – maestra inconsapevole – richiama lo spirito di Anne, dapprima suscitandole amichevoli gentilezze, poi destandone ammirazione e rispetto che si tramutano presto in una curiosità atta a stimolare il pensiero per dirigerlo per appagarlo di una nobiltà intima e sincera che esalta la forza attraverso la quiete, la determinazione attraverso la fiducia e il coraggio attraverso l’amabilità.

 … Osservò, vigilò, rifletté a lungo, e infine decise che non si trattava solo di un caso di forza d’animo o di rassegnazione. Uno spirito sottomesso poteva essere paziente, un intelletto robusto avrebbe portato alla risolutezza, ma qui c’era qualcosa di più; c’era quell’elasticità mentale, quell’inclinazione a trarre dalla realtà motivi di conforto, quella capacità di volgere il pensiero dal male al bene e di trovare interessi che le impedissero di chiudersi nel suo io. Era un dono di natura, la più preziosa delle benedizioni celesti, e Anne vedeva nell’amica uno di quei casi in cui per misericordioso decreto della Provvidenza traspare il disegno di compensare quasi ogni altra privazione

Le qualità della signora Smith aprono il cuore al sorriso e alla condivisione discreta della gioia e della pace con chiunque abbia il tempo e il desiderio di fermarsi ad ascoltare.

 

 

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