Nel corpo umano la mano destra e la mano sinistra si uniscono per lavorare, per produrre, per curare e per creare, e l’una senza l’altra risulta sempre limitata.
I termini destra e sinistra sono inevitabilmente associati agli schieramenti politici, con ovvie influenze sulla vita sociale, sulle differenze e le uguaglianze, ma soprattutto su sistemi di pensiero contrastanti, che si dimostrano altresì una fonte inesauribile di energia e un forte stimolo all’azione. Se però l’azione si muove da un piatto all’altro della bilancia senza trovare un punto d’appoggio concreto e un obbiettivo comune, l’azione fine a sé stessa non produce risultati soddisfacenti e richiede l’entrata in scena di un terzo elemento.
La destra, la sinistra e quel che sta nel mezzo.
Cosa può esserci al centro? Qualcosa di neutrale? Impossibile. Di moderato, un po’ di destra un po’ di sinistra ma mai nulla di troppo? Impossibile anche questo. Serve un progetto e una precisa identità.

Tornando ad osservare le mani, esempio vivente della collaborazione fra destra e sinistra, cosa fanno? Non solo collaborano, ma si uniscono l’una all’altra, le une alle altre, all’infinito, se si vuole, fino a formare un girotondo, che come nelle canzoni e nelle favole, unisce le popolazioni del mondo.
Il terzo elemento è quel centro di gravità permanente, di cui tanto si è parlato, che rimane calmo e imperturbabile di fronte a qualsiasi evento e dove l’opposizione si risolve nella capacità di trovare insieme soluzioni originali, di immaginare insieme nuovi strumenti migliorativi della qualità della vita e della società, di creare insieme quel fondo di fiducia essenziale per qualsiasi confronto. A questo punto, l’opposizione scopre la ricchezza e la sua complementarietà.
https://elisabettamastrocola.com/2019/08/28/il-denaro-la-piu-grande-invenzione-delluomo/
Un pensiero riguardo “La destra, la sinistra e quel che sta nel mezzo”