Un verso del poeta e scrittore Louis Aragon, tratto dall’opera Le fou d’Elsa, recita:
L’avvenire dell’uomo è la donna.
L’amore per la moglie Elsa Triolet, a cui dedica i versi, ispirano Aragon con un’intuizione che valica il confine del personale aprendo una finestra sul futuro, dove una possibile risposta ai problemi della società contemporanea trova conferma nel mondo femminile.

Non si tratta di rintracciare semplicemente la realtà dell’antica società matrifocale, ma di riscoprire quella sottile ma netta differenza che incuriosisca verso le qualità del principio femminile, come la ricettività alla spiritualità insita e presente in ogni cosa, l’essere capace di prendersi cura di sé stessi e degli altri, la disponibilità all’ascolto e all’accoglienza, la valorizzazione dell’interiorità.
Il verso di Aragon offre spunto di riflessione anche per le donne, incoraggiando la scrittura di una nuova pagina dell’evoluzione femminile e femminista.
In un suo articolo scritto per Les lettres françaises n.956, riportante la data dal 14 al 20 dicembre 1962 dichiara:
… In un mondo dal quale l’idea stessa di Dio è assente, mi permetto di trascrivere, alla mia maniera, la formula di Marx “L’uomo è l’avvenire dell’uomo” in questa forma che non la contraddice: “La donna è l’avvenire dell’uomo”.