Nei primi anni novanta inizia in Giappone una serie di ricerche sugli effetti dello Shinrin Yoku, il Bagno nella Foresta, che proseguono con sempre più impegno, sperimentazioni e verifiche fino ai nostri giorni, trasformando la pratica in una vera e propria branca della medicina, tanto da ricevere il riconoscimento ufficiale di Medicina Forestale.
A tutti, occidentali e orientali, sono noti i benefici della vita all’aria aperta, ma il forte rispetto per la natura nella cultura nipponica coniuga l’aspetto conoscitivo scientifico all’aspetto sentimentale, ed entrambi hanno uguale valore.
La pratica emigra e si sviluppa negli Stati Uniti e nel Nord Europa, incoraggiata sicuramente dall’attenzione all’ecologia e al benessere della persona.
Il bagno nella foresta non è una semplice passeggiata nel bosco – pur essendo anche questa piacevole, utile e benefica – ma una vera e propria cura con un protocollo ben preciso.
La differenza fra i testi che trattano l’argomento – tutti interessanti – scritti da giapponesi e non giapponesi è che i primi puntano alla precisione dei dettagli tecnici, i secondi entrano prima e spiegano poi lo spirito del popolo e le tradizioni dalle quali nasce e sui quali attecchisce lo Shinrin Yoku.
Gli Haiku che accompagnano il libro di Annette Lavrijsen, SHINRIN YOKU – Ritrovare il benessere con l’arte giapponese del bagno nella foresta, edito da Giunti (una buona lettura per l’estate) sono talmente evocativi da dare l’impressione, leggendoli, di trovarci nelle foreste pregne di vitale energia, accuditi noi stessi come piccoli figli della Natura, tornati per un abbraccio di conforto fra le grandi braccia degli alberi secolari. Nel silenzio protetto, il profumo si fa più intenso e i suoni cavalcano onde lontane.
Notte d’estate
anche le stelle
sussurrano tra lorokobayashi Issa 1763-1828

La Natura è un immenso Santuario di cui abbiamo perduto la chiave. Riavvicinarsi ad essa senza scopi utilitaristici di sfruttamento è il passo necessario per ritrovare una parte essenziale – dimenticata – dell’essere umano; e l’estate, stagione che invita a camminare nei boschi e nei giardini per deporre le armi delle battaglie quotidiane e respirare, almeno per un po’, una vita diversa, una vita vera, è un periodo particolarmente indicato.
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