Riconciliarsi con la Natura
Il folklore, i miti e le leggende popolari della vecchia Europa narrano dell’esistenza degli spiriti dei quattro elementi e della loro relazione con gli esseri umani. Sono gli gnomi e le fate della terra, le ondine e le sirene dell’acqua, gli elfi e le silfidi dell’aria e le salamandre del fuoco. Nel testo di Charles-Rafaël Payeur L’ALCHIMIA DEI QUATTRO ELEMENTI Riconciliarsi con la natura, l’autore indaga le leggi della vita interpretandole dal punto di vista della tradizione dell’ermetismo cristiano, prendendo in considerazione, come fondamento, il popolo celtico per la sua totale empatia con il mondo naturale e per il profondo rispetto verso tutte le creature visibili e invisibili.

Il ricordare l’antica e valorosa tradizione vuole essere un invito a infondere un significato più ampio alla consapevolezza ecologica sviluppatesi negli ultimi decenni, che finalmente si diffonde ovunque, e inoltre vuole offrire degli strumenti concreti affinché il singolo individuo possa ritrovare in sé le qualità dei quattro elementi – che permettono la vita sul pianeta – dal punto di visto materiale, psichico e spirituale.
Se possiamo trovare nel fisico – il più denso dei corpi – la terra, l’’acqua, l’aria e il fuoco, a loro volta, i corpi sottili sono legati ad un elemento particolare, come l’astrale all’acqua e il mentale all’aria. Nell’insieme però gli elementi rappresentano le qualità intrinseche della personalità, e l’armonizzazione cosciente fra uomo e natura si realizza, sostiene Payeur, grazie ad un preciso lavoro di disciplina e di padronanza dei tre cakra della radice, sacrale e solare.
La perdita del dialogo fra uomo e natura ha periodicamente riacceso nei ricercatori spirituali il desiderio di conoscenza e di ricongiungimento, e l’autore illustra il percorso intrapreso per il lavoro con i quattro elementi, nei secoli oscuri dagli antichi alchimisti.
Ed ecco una breve sintesi, estratta dal libro.
Il cakra radice corrispondeva all’elemento terra e il compito consisteva nello sviluppo della Perseveranza, che si esercitava impegnandosi con l’azione concreta, affrontando la realtà, accettando il destino e le prove della vita. Il tranello nel quale si poteva cadere era rappresentato da uno smisurato attaccamento al successo e ai beni materiali.
Il cakra sacrale corrispondeva all’elemento acqua e il compito consisteva nello sviluppo della Flessibilità, che rendeva il carattere conciliante, dolce e clemente. Il tranello era rappresentato dall’eccessiva impressionabilità e influenzabilità che conducevano al rischio di rinnegare le proprie qualità e di perdere la propria identità.
Il cakra solare inferiore corrispondeva all’elemento aria e il compito consisteva nello sviluppo della Prontezza che si raggiungeva con la capacità di saper collegare fra loro elementi diversi per trarne rapidamente la giusta sintesi. Il tranello nel quale si sarebbe potuto cadere era dato dalla superficialità e dall’eccessiva elucubrazione mentale.
Il cakra solare superiore corrispondeva all’elemento fuoco e il compito richiesto era lo sviluppo dell’Ardore e dell’Integrità, alimentate dalla purezza e dal desiderio di elevazione, il tranello in questo caso era quello di cadere nell’ira e nella collera.
Le importanti note sul popolo celtico e sull’opera degli alchimisti medievali, riportate nel piccolo volume, sono talmente chiare e coerenti da rendere la lettura sia un validissimo strumento di conoscenza e di lavoro interiore che una sorprendente risorsa per il risveglio dell’anima ecologica verso una totale riconciliazione con la Natura.
https://elisabettamastrocola.com/2020/01/26/e-forse-la-terra-ci-perdonera/
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