Originale, visionario, intuitivo, William Blake, i cui versi risuonano delle antiche verità nascoste nei simboli, indossa l’abito del Poeta che vede il mondo della realtà sovrasensibile lì dove l’uomo inconsapevole vede solo atomi ordinatamente assemblati in forme prive di intelligenza, per offrirci così l’indizio che risveglia dal sonno e apre le porte della conoscenza.

La Poesia ha il dono di astrarre dal tempo ma anche di ricondurre al momento presente.
Se si pulissero le porte della percezione, ogni cosa apparirebbe all’uomo come essa veramente è, infinita. Poiché l’uomo s’è da sé stesso rinchiuso, fino a non vedere le cose che attraverso le strette fenditure della sua caverna.
Come non leggere, fra le tante possibili interpretazioni, anche il complesso sistema, nella struttura umana, dei corpi sottili e dei chakra? Come non rintracciare la causa della sua ignoranza nella chiusura in sé stessi e nell’alienazione da un’esistenza che pervade l’intero universo?
E chissà che non sia proprio la convinzione di un mondo meccanico basato su connessioni inspiegabili presupposte dall’immaginazione – che nessuna scienza dovrebbe adottare – ad avere rotto e corrotto il rapporto di fiducia fra l’umanità e la natura, facendo cadere l’uomo nell’oblio della ragione?
Allora fu dimenticato dagli uomini che tutte le deità dimorano nel cuore dell’uomo.
Versi tratti da VISIONI di William Blake
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